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La Lancia Rally 037 è stata prodotta negli anni ottanta per partecipare al Campionato mondiale rally.

L’ing. Sergio Limone fu il responsabile del progetto SE037 e fu Cesare Fiorio, il direttore sportivo Fiat ad annunciare nell’81 la nascita di un nuovo modello per il rally a causa dei cambiamenti nel regolamento.
Il progetto fu sostenuto da una collaborazione tra Lancia, Pininfarina e Abarth, riprendendo l’evoluzione della 030 realizzata dalla Abarth nella seconda metà degli anni settanta, e fu presentato al 59° Salone dell’automobile di Torino nel 1982. La versione stradale non riscosse particolare successo (per l’omologazione nel gruppo B bisognava infatti costruire almeno 200 esemplari del modello in questione). Montava un quattro cilindri in linea da 2000 cm³ di cilindrata, 16 valvole e sovralimentato da un compressore volumetrico volumex che sviluppava 205 CV capaci di spingere la 037 a oltre 220 km/h e di farle raggiungere i 100 km/h da ferma in meno di sette secondi.

La Lancia 037 aveva però il non facile compito di sostituire la gloriosa Fiat 131 che aveva raccolto numerosi successi. Si decise di scartare il sistema di turbocompressore in virtù di un compressore volumetrico sviluppato dall’Abarth e si sviluppò un telaio estremamente semplice e munito di sospensioni a quadrilatero come per i modelli da pista anziché del tipo McPherson come sulla 131. Per risparmiare tempo e sui costi si pensò di usare la scocca di una vettura già esistente, la Lancia Beta Montecarlo che aveva avuto un grande successo, anche negli USA dove era venduta come “Scorpion”. La scocca era stata realizzata presso Dallara, partendo dalla base della vesione silhouette che disputava il mondiale marche.

La versione da gara colse numerose affermazioni in campo rallystico, tra cui il titolo mondiale del 1983. Fu l’ultima auto a 2 ruote motrici a vincere il mondiale rally.

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